I crostoli della ZIA

Salve a tutti Voi.
Oggi presento i crostoli della zia Maria 😀

Nel mio attuale raccoglitore di ricette vorrei inserire, in onore ed in ricordo di mia ZIA Maria (:D), una buonissima ricetta dei dolci che ricordo amorevolmente sin dall’infanzia.

I CROSTOLI, CHIACCHIERE o FRAPPE

I crostoli o chiacchiere o frappe, sono dolci molto friabili che vengono fritti ed infine vengono cosparsi di zucchero a velo. I crostoli sono preparazioni tipiche del periodo di Carnevale e vengono chiamate con nomi diversi a seconda delle regioni di provenienza: chiacchiere e lattughe in Lombardia, cenci e donzelle in Toscana, frappe e sfrappole in Emilia, crostoli in Friuli-Venezia-Giulia ed in Trentino, galani e gale in Veneto, bugie in Piemonte, così come rosoni, lasagne, pampuglie, ecc..
I crostoli hanno un’antichissima tradizione che probabilmente risale a quella delle frictilia, dolci fritti nel grasso di maiale che nell’antica Roma venivano preparati proprio durante il periodo di Carnevale; questi dolci venivano prodotti in gran quantità poiché dovevano durare per tutto il periodo della Quaresima.

Ingredienti:

  • 500 gr farina
  • 1 uovo intero
  • 5 tuorli
  • 1 scorza di limone grattugiato
  • 2 cucchiai di grappa
  • 2 cucchiai di zucchero

Preparazione:

Setacciate la farina e disporre il tutto su una spianatoia (oppure in una ciotola o nella tazza del robot) nella classica forma a “montagnola”. Disporre quindi al centro lo zucchero, le uova (tutte sia l’uovo intero, sia i tuorli), i due cucchiai di grappa e la scorza di limone.

Lavorate bene gli ingredienti fino a formare un impasto liscio ed elastico (se impastate a mano lavoratelo su di una spianatoia per almeno 10 minuti), al quale darete la forma di una palla e lo lascerete così riposare avvolto nella pellicola trasparente in luogo fresco per almeno 30 minuti.

Prendere l’impasto, stenderlo su di una spianatoia con un mattarello di legno.
Consiglio personalmente di suddividere l’impasto in più pezzi da poter lavorare separatamente ripetendo così l’operazione più volte per ogni porzione dell’impasto.

Lavorare quindi l’impasto sino ad ottenere una sfoglia sottilissima, molto omogenea e quasi trasparente.

Durante la stesura dell’impasto è consigliato anche ripiegare più volte (3 o 4 volte) l’impasto su se stesso e tornare a stenderlo nuovamente in modo tale da aumentarne l’elasticità. Lavorarlo sino ad ottenere comunque una sfoglia omogenea di spessore molto fine e quasi trasparente.

A questo punto munirsi di rotellina zigrinata e tagliare a striscioline di circa 5 cm di larghezza e lunghezze variabili a piacimento. Attorcigliare tali strisce con dei nodi che siano belli da vedere (classica forma dei dolci qui presentati).

Ponete le strisce così ottenute (2 o 3 alla volta) in abbondante olio di arachidi ben caldo ma non bollente (170-180 gradi al massimo),  girandole su ambo i lati e stando attenti a non bruciarle; appena diventeranno dorate, toglietele dall’olio e ponetele a sgocciolare su carta assorbente.

Quando diventeranno fredde ponetele su di un piatto da portata e cospargetele di zucchero al velo vanigliato.

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